Realizzazione del Tawhìd
Realizzazione del “Tawhìd”:
La realizzazione del tawhìd implica l’abbandono di qualsiasi forma di politeismo, di innovazione in materia di religione e dei peccati. La pratica riguardoal tawhìd si divide in due parti: obbligatoria e preferibile.
La parte obbligatoria comprende tre punti:
1.Preservarlo da qualsiasi forma di politeismo, in quanto esso è incompatibile con i suoi fondamenti.
2.Purificarlo dalle innovazioni in materia di religione, che sono incompatibili con la completezza del tawhìd o con i suoi fondamenti se si tratta di un’innovazione che porta alla miscredenza
3.Purificarlo dai peccati, che riducono la sua ricompensa ed hanno effetti negativi su di esso.
La parte preferibile si riferisce a ciò che viene ordinato al credente senza comportare per lui un obbligo; per esempio:
a) L'attuazione completa del grado dell’“ihsàn” [1].
b) L'attuazionedel perfetto grado di certezza.
c) L'attuazionedi una perfetta perseveranza, attraverso il non lamentarsi con nessuno altro che Allah l’Altissimo.
d) Rivolgere le proprie richieste solo ad Allah, facendo completamente a meno di rivolgersi ad altri che Lui.
e) La realizzazione del completo e totale affidamento ad Allah l’Altissimo.
f) Il raggiungimento del grado perfetto di amore per gli atti di adorazione di Allah, avvicinandosi a Lui attraverso le opere supererogatorie.
Chi riesce a realizzare il tawhìd secondo i punti sopra citati, immune da qualsiasi forma di politeismo, avrà la certezza di essere salvo dal rimanere nel Fuoco in eterno mentre chi eviterà di cadere in qualsiasi forma di politeismo (maggiore o minore che sia) e dal commettere peccati maggiori avrà la certezza di essere sotto la protezione di Allah in questa vita e nell’Altra. Allah dice nel Corano:
“In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma, all’infuori di ciò, perdona chi vuole” (IV: 48)
“Coloro che hanno creduto e non hanno ammantato di ingiustizia la loro fede, essi sono coloro cui è garantita la sicurezza, essi sono i ben guidati” (VI: 82).
Ciò che è in contrapposizione con il “Tawhìd” è il Shirk(politeismo), ed èdiviso in tre tipi:
•Il politeismo nella sua forma maggiore: esso cancella la fede nell’unicità di Allah. Allah non perdona chi commette degli atti di politeismo maggiore se non dopo il pentimento. Chi muore associando qualcosa a Allah rimarrà eternamente nell’Inferno. Il politeismo consiste nell’associare a Allah qualsiasi cosa negli atti di adorazione, invocando altri che Allah, rivolgendosi ad altri come se ci si rivolgesse a Allah, affidandosi ad altri che Allah, riponendo le proprie speranze in altri che Allah, amando e temendo un altro essere così come si amerebbe e temerebbe Allah. Allah dice:
“Allah preclude il Paradiso a colui che Gli attribuisce dei consimili: il suo “rifugio” sarà il Fuoco e non ci sarà nessuno a soccorrere gli ingiusti” (V:72).
•Il politeismo minore che contraddice la completezza del “Tawhìd”: consiste in ogni strumento o mezzo che conduce al politeismo nella sua forma maggiore come fare un giuramento in nome di altri che Allah e l’ostentazione nella sua forma più lieve.
•Il politeismo “nascosto”: esso è legato alle intenzioni e agli scopi che ci si prefigge nel fare le opere pie. Esso può essere considerato sia politeismo di grado maggiore che minore, come evidenziato nei punti 1 e 2.
Mahmùd Ibn Labìd (che Allah si compiaccia di lui) riportò che il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse:
«In realtà ciò che più temo per voi è il “politeismo minore”!». I suoi Compagni dissero: «Qual è il “politeismo minore”, O Messaggero di Allah?». Rispose: «L’ostentazione (nelle opere pie)» (riportato da Ahmed).
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[1]“ihsàn”: in arabo sta a significare “l’agire bene”. Dal punto di vista islamico crediamo che la definizione più corretta da ricordare è quella data dallo stesso Profeta (pace e benedizioni su di lui): «L’“ihsàn” è adorare Allah come se Lo vedessi perché, anche se tu non Lo vedi, Lui ti vede».